Non so se si é capito ma demoralizzarmi nella pole é quasi impossibile.
Ho la
"fortuna" che non mi é venuto praticamente mai un cazzo facile e al primo
colpo.
Sono abituata a litigarci con il mio corpo che non vuole saperne a
volte di essere più forte o sentire meno dolore.
Per due anni non mi sono
persa una lezione. Sono quella che é andata alle prove del saggio in coulotte e
scarpe da ginnastica perché aveva tre punti di sutura sotto un
piede.
Eppure ho pensato seriamente di mollare.
Non cosi tanto da
vendere il palo su internet e mandare tutto a puttane.
Ma di prendermi una
pausa. Fermarmi. Ricominciare con calma a settembre.
E non é stata
chiaramente la pole a abbattermi. É stato tutto quello che viene prima della
pole. Lavoro di merda. Sempre di corsa. Sempre in ritardo a lezione. Sempre a
pregare che in tangenziale non ci sia traffico. Troppo stanca mentalmente per
poter sopportare anche la stanchezza fisica.
Così ho saltato qualche
lezione in qua e in lá. Con la frustrazione del vorrei ma non posso. Stringendo
a cappio i giri di questa spirale malata.
Poi come sempre tutto finisce
con un sentito vaffanculo.
E la pole, che é stata sempre cosi severa con me,
mi ha voluto bene.
Per una volta non é stata spietata e implacabile. Per una
volta mi ha permesso di rendere il dolore sopportabile e la paura
controllabile.
13 millesimi di secondo di aysha, che vista da fuori doveva
essere una vera merda.
Ma mi serviva disperatamente.
Mi serviva ricordarmi
che a volte riesco a fare qualcosa di bello e inaspettato. Che l'unico modo per
riuscirci é provare e non permettere a niente di sporcare le cose belle.
A
volte é una merda. Tutto.
Ma ci sono cose e persone che non devo permettere a
nessuno di portarmi via.
Anche se esco tardi dal lavoro, la tangenziale é
murata e "sono in ritardo tenetemi il palo"
[chiaramente la lezione dopo, ebbra di speranze, mi sono resa conto che aysha un cazzo, fa un male porco ed è pura fantascienza!]
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